S.Paolo
L’ORA DI DAMASCO E LA CONOSCENZA DI CRISTO.
Sull’evento di Damasco si è scritto moltissimo, e tuttavia è qualcosa che rimane avvolto nel mistero. Non ci è stato dato di poter penetrare fino in fondo questo avvenimento.
Paolo stava percorrendo la strada di 250 km nel deserto che da Gerusalemme portava a Damasco per consegnare lettere alle autorità che gli permettessero di imprigionare i cristiani.
Prima di entrare in Damasco avvenne l’incontro con Cristo che mutò radicalmente la sua vita.
Se ne parla in:
At 9, 1-9
“Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: – Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? – Rispose: -Chi sei, o Signore? – E la voce: – Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare – Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.”
At. 22, 6-11
“Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono colui che mi parlava. Io dissi allora: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia. E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni, giunsi a Damasco.”
At 26, 12-18
“In tali circostanze, mentre stavo andando a Damasco con autorizzazione e pieni poteri da parte dei sommi sacerdoti, verso mezzogiorno vidi sulla strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di viaggio. Tutti cademmo a terra e io udii dal cielo una voce che mi diceva in ebraico: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Duro è per te ricalcitrare contro il pungolo. E io dissi: Chi sei, o Signore? E il Signore rispose: Io sono Gesù, che tu perseguiti. Su, alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò ancora. Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l’eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me.”
E nelle lettere Paolo stesso ne parla in:
Gal 1, 15-16
“Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani”
1Cor. 9, 1
“Non sono forse libero, io? Non sono un apostolo? Non ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore? “
1 Cor 15, 8-9
“Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono l’infimo degli apostoli, e non sono degno
neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio”
Il nocciolo della questione è che Paolo ha sperimentato FATTIVAMENTE la presenza
di Gesù Risorto che è entrato nella sua vita.
Troppe sono le differenze con la sua mentalità di fariseo per pensare che sia solo un suo
cammino interiore.
Più che addentrarsi a capire cosa sia stato, occorre decifrare il senso dell’ora di Damasco.
Bisogna subito togliersi da alcuni equivoci:
• Non è corretto parlare di conversione di S. Paolo nel senso morale del termine.
Paolo era irreprensibile e non si poteva accusarlo di peccato e i suoi tratti umani
rimasero tali.
• Nemmeno si può pensare a Paolo come ad un uomo che cambia bandiera il suo
non fu solo un cambiamento di oggetto
Paolo stesso parla di RIVELAZIONE di Cristo a lui. L’incontro con l Signore Risorto
cambia la sua visione sulle cose, la sua scala di significati e di valori, soprattutto in
riferimento alla legge ebraica. Si tratta quindi di un modo di concepire la conversione
come di chi converge verso un punto unificatore di tutto e questo punto è il legame con
Cristo.
Il testo più emblematico a questo riguardo è: Fil 3, 4-9.
“Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: circonciso l’ottavo giorno, della stirpe d’Israele, della
tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge; quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile
quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della legge.
Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io
reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato
perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui, non
con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che
deriva da Dio, basata sulla fede”.
Mettendosi dal punto di vista di Cristo tutte le cose gli appaiono diverse e questo è
destabilizzante almeno all’inizio: infatti Paolo rimane cieco per tre giorni.
La resurrezione di Gesù gli spalanca un nuovo senso della legge ebraica e la possibilità
che anche i pagani si possano salvare.
A Paolo viene così svelato anche la sua missione di apostolo delle genti.
E’ l’incontro con Cristo a definire lo scopo della sua vita. In questo senso diventa “una
nuova creatura”.
Egli ha tutto il patrimonio spirituale e culturale per cogliere la portata della resurrezione
di Gesù.
Per gli Apostoli → Gesù è il Signore -messia
Per Paolo → il Signore – messia è Gesù.
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