S.Paolo
LA GRAZIA DI DIO TRA DELUSIONI E FALLIMENTI.
I testi che prendiamo in considerazione sono tre:
At 9,20-31
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: “Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua precisamente per condurli in catene dai sommi sacerdoti?”. Saulo frattanto si rinfrancava sempre più e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei fecero un complotto per ucciderlo;ma i loro piani vennero a conoscenza di Saulo. Essi facevano la guardia anche alle porte della città di giorno e di notte per sopprimerlo;ma i suoi discepoli di notte lo presero e lo fecero discendere dalle mura, calandolo in una cesta. Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo. Allora Bàrnaba lo prese con sé, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli poté stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore e parlava e discuteva con gli Ebrei di lingua greca; ma questi tentarono di ucciderlo. Venutolo però a sapere i fratelli, lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.
La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo.
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Gal 1, 15-24
Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco.
2 Cor 12, 1-6
Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. Di lui io mi vanterò!
Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me.
C’è anzitutto da prendere in considerazione un breve soggiorno di Paolo in Arabia (attuale Giordania, forse Petra) : è un momento di ritiro, cercato per riflettere sull’evento di Damasco.
Poi Paolo torna nella stessa Damasco ed inizia la sua opera di predicazione : l’incontro con Cristo lo ha già messo in grado di comunicare l’essenziale.
Ad un certo punto trova una tale opposizione che deve fuggire e non si dice che la comunità l’abbia sostenuto.
Giunto a Gerusalemme va a conoscere Pietro, ma anche qui la sua predicazione diventa
fastidiosa e viene elegantemente fatto partire e congedato.
Ai due eventi di Damasco e di Gerusalemme segue un periodo di assoluta solitudine in
patria e di sconforto.
In questo periodo però c’è la grande visione di cui parla la seconda lettera ai Corinti che
si può considerare come una ripresa che il Signore fa della prima apparizione di
Damasco .
In tutto trascorrono circa 10 anni dalla “conversione” . Che cosa accade nel cuore e
nell’animo di Saulo in questo lungo periodo?
1. PURIFICAZIONE E MATURAZIONE ATTRAVERSO IL FALLIMENTO
Le esperienze fallimentari avranno inizialmente generato in Saulo un senso di
rancore e di risentimento.
Poi però si è fatto strada in lui una presa di coscienza: il Signore lo stava educando
perché la conversione non fosse solo un cambio di bandiera , ma un altro modo
di vedere le cose che doveva integrarsi nella sua personalità.
I tempi di solitudine, di silenzio, di lavoro manuale aiutavano Saulo a mantenere
in piena efficienza le proprie energie e facoltà intellettuali nell’attesa di un compito
che Dio sembrava voler procrastinare.
E’ in questi tempi che si forma in Paolo quella “nuova creatura” di cui egli parla.
Ci illuminano le parole espresse nel libro di Giobbe: “DIO FA LA PIAGA E LA
FASCIA; FERISCE E LA SUA MANO RISANA”.
E’ significativo notare che ciò avviene attorno ai 40 anni di età per Paolo; come
per tutti nella vita sono il tempo degli orientamenti definitivi.
E’ in questi anni che si formano in Paolo le idee fondamentali che poi esporrà
nelle sue lettere : dopo il periodo di Tarso il suo pensiero è praticamente
compiuto.
2. CONOSCENZA PIU’ APPROFONDITA DI CRISTO.
Innanzitutto è significativo che Paolo vada a Gerusalemme per conoscere Pietro
e quindi farsi dire da lui le cose precise riguardo a Gesù.
La sua conoscenza di Cristo passa DALL’ESSENZIALE AL DETTAGLIO.
In un tempo di passività come quello di Tarso egli riceve particolari illuminazioni.
Il Signore gli si rivela non nella attività frenetica ,ma in un tempo apparentemente
inutile.
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