La Via 11 settembre
PERDUTI (Lc 15,1-32)
Luca raccoglie le tre parabole della misericordia in un solo capitolo.
Le unifica come ad intensificare il messaggio, come a ripetere insistentemente l’assoluta grandezza e gratuità dell’amore di Dio.
C’è un aggettivo che possiamo considerare il minimo comune denominatore di queste parabole; è l’aggettivo “perduto”.
Si parla di pecorella perduta, di moneta perduta, di figlio perduto.
L’esperienza di perdersi è bruttissima.
Non so a chi sia mai capitato.
E non intendo il perdersi metaforico, interiore o spirituale.
Ma il perdersi fisico, lo smarrire la strada, il non riuscire più a tornare a casa o a raggiungere la meta prefissata.
Se succede (come al sottoscritto) quando si è bambini, è veramente un dramma.
Si è assaliti da uno smarrimento totale, da una disperazione che porta al pianto, al panico più completo.
Quasi sempre in queste situazioni si viene trovati da qualcuno o da qualcosa.
Casualmente o provvidenzialmente una strada già nota ci compare davanti o una persona conosciuta ci riporta a casa.
Non si esce da quello smarrimento con le proprie forze o capacità, ma per un intervento di altri.
Così è anche nella realtà dello Spirito.
Colui che cerca chi si è perduto è Dio. Non solo lo cerca ma affronta le critiche per stare dalla parte di chi è perduto. Non solo rischia ma prova anche una grande gioia per il ritrovamento del perduto.
E si interessa anche di una sola persona; non c’è bisogno dei grandi numeri.
Al tempo di Gesù, la rivelazione di questo volto di Dio fu qualcosa di sconvolgente.
Oggi per noi è diventata una cosa normale.
Normale solo nel pensiero e sulle labbra però.
Perché se la Chiesa si mette seriamente dalla parte dei perduti allora le cose si complicano un po’ e si arriccia il naso di fronte a chi prende le parti di stranieri, immigrati, pubblici peccatori, ecc …
Sono tutte persone frequentando le quali ci si sporca, ci si contamina. Sembra che i tempi non siano cambiati.
Un giorno ci siamo perduti anche noi e qualcuno ci ha trovato. Oggi altri hanno bisogno di essere trovati.
Don Umberto