La Via

La Via 18 settembre

ELEMOSINA (Lc 16,1-13)

Nel leggere questa pagina di Vangelo mi è venuta in mente la parola “elemosina”.
Forse oggi ne abbiamo un po’ ridotto il significato: la associamo agli spiccioli che ci capita di dare ai mendicanti che troviamo per strada.
Anche nel Vangelo si parla di capacità di far dono dei propri soldi, anzi di procurarsi amici (i poveri) con i propri soldi.
A me pare comunque che l’elemosina non abbia un significato solo materiale e che ciò che con essa intendiamo vada inteso anche spiritualmente.
Elemosina è ogni gesto di dono che in qualche modo ci espropria perché ciò che doniamo non è più nostro.
Per questo è decisamente più facile l’elemosina agli estranei che quella a coloro che ci sono vicini.
L’estraneo infatti molto spesso si allontana e quello che noi gli abbiamo dato non ci impegna per il domani.
Mentre quando si tratta di chi ci è familiare il gesto di oggi diventa una implicita promessa per il domani.
Ai nostri cari non possiamo donare in modo forfettario. Il dono a chi ci è vicino è per sempre. È quotidiano.
Ed è per questo che è un grande investimento: il dono, l’elemosina che ci impegna per il domani, garantisce del carattere non emotivo o transitorio del nostro amore, ma della sua stabilità.
Ed è anche per questo che l’unico senso che hanno le cose che abbiamo (il tempo, il denaro, il sapere) è quello di essere donate.
Ciò che non è donato è posseduto ingiustamente e alla fine andrà perduto.
Lo intuisce anche il personaggio della parabola che a noi, francamente, imbarazza.
Un amministratore corrotto fino al midollo che non esita a falsificare i bilanci pur di conservare la poltrona.
Ma usa quel denaro “sporco” per farne dono.
Gesù non loda queste falsità, questi imbrogli, questo denaro ingiusto. Ma la scaltrezza dell’amministratore, la sua capacità di cogliere al volo la situazione e la conseguente acutezza nell’affrontarla con genialità.
Ci vorrebbe che noi discepoli del Signore mettessimo la stessa prontezza, la stessa fantasia, la stessa lucidità per cogliere le occasioni di bene, per scovare le situazioni in cui far dono di ciò che siamo e così farci amici che ci accolgano nelle dimore eterne.

Don Umberto