La Via

La Via 25 settembre

LEGGEREZZA (Lc 16, 19-31)

Istintivamente ci viene da associare a questa parola solo connotazioni positive.
Oggi la leggerezza la cercano un po’ tutti e in tutti i campi.
Vogliamo mangiare cibi leggeri; se facciamo sport cerchiamo scarpe comode e leggere; amiamo sentirci leggeri …
Se poi ci addentrassimo in ambiti più importanti scopriremmo che anche il Papa ha parlato di leggerezza del cristiano.
Nella sua “Evangeli Gaudium” ha raccomandato ai cristiani di essere leggeri, cioè non contorti nei pensieri, non legati alle strutture o a logore abitudini.
A me viene da pensare anche alla letteratura e alle splendide “Lezioni americane” di Italo Calvino.
Una di esse era appunto dedicata alla leggerezza; la leggerezza nello stile di scrittura certo.
Ma quelle lezioni furono così profetiche da poter essere applicate anche in altri settori.
Sempre più quindi il termine “leggero” significa “positivo”
E il suo contrario evidentemente è negativo.
Tant’è che alla parola “pesante” noi associamo un altrettanto istintivo fastidio.
Oggi anche il Vangelo ci parla di leggerezza.
Anche se apparentemente non sembra così.
È la nota parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro.
Abituati come siamo a considerare il ricco nella sua insensibilità e nella sua durezza di cuore, ci sfugge, a volte, il cuore stesso della parabola.
Cioè l’incredibile sordità del ricco alla voce di Dio che pure in vita gli ha continuamente parlato attraverso Mosè e i profeti.
Eccola la leggerezza, che il profeta Amos nella prima lettura chiama in un altro modo: spensieratezza.
Esiste quindi un’altra accezione della leggerezza, quando essa significa superficialità, banalità, intontimento.
Comporta l’incapacità o la non volontà di prendere sul serio le cose importanti, solo perché non sono urgenti o forse meno appaganti.
Ed è una cosa contro cui il Signore si scaglia in modo irrevocabile.
E le conseguenze negative di questo stile spensierato sono senza appello.
Come sempre quindi la parola di Dio ci consegna domande (e anche risposte a dire il vero!):
quando la leggerezza è un bene e quando è un male? Quando è virtuosa e quando viziosa?
Quando lo stile spensierato è una grazia per la nostra vita e quando è un danno?
Lasciamoci interpellare nella preghiera di questa settimana.

Don Umberto