
La Via 28 giugno
PRIMA GESU’ CRISTO (Mt 10,37-42).
Gesù attraverso piccoli segni, appena intermittenti, ci fa comprendere che si avvicina l’ora di lasciare un cammino che non porta da nessuna parte, per seguire soltanto lui e il suo cammino, che si annuncia peraltro stretto.
Improvvisamente, ci rendiamo conto che è tutt’uno con i nostri desideri più nascosti, che si è intrufolato fin nel nostro cuore.
I nostri progetti audaci, le nostre ambizioni legittime, i nostri affetti più cari, non gli sfugge nulla.
Eccolo coinvolto nella nostra vita segreta.
Ha messo radici nel nostro inconscio.
Impossibile ormai avanzare se non lasciando il primo cammino, largo e facile.
Bisognava passare attraverso gli altri per raggiungere Gesù, attraverso i nostri genitori, i nostri amici, i nostri fratelli e le nostre sorelle.
Oggi, bisogna innanzitutto passare attraverso Gesù, prima di raggiungere gli altri.
E per passare attraverso lui, ci occorre lasciare gli altri, prima di ritrovarli in lui: «Chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me».
Paradosso del cammino di Gesù: coloro che ci sono stati i più indispensabili per vivere e per diventare grandi — padre e madre — e coloro ai quali eravamo stati a nostra volta indispensabili — figli e figlie —, bisogna lasciarli per essere in grado di seguire Gesù fino alla fine.
È il punto cruciale del cammino, l’angolo dove esso è più stretto, dove diventa via crucis: «Chi non porta la sua croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo» (Lc 14,27).
Di questo momento, che temiamo, e che è bene temere perché Gesù per primo ne ebbe paura e ne fu triste fino alla morte (Mt 26,38), di questo momento sappiamo solamente due cose.
In primo luogo, che non avremo più davanti a noi altri che Gesù solo, Gesù che ci invita.
Poi, che questo sarà il momento felice in cui il nostro cammino alla fine troverà una via d’uscita, in cui la vita antica sfocerà nella risurrezione e nella vita nuova:
«Chi avrà trovato la sua vita, la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la ritroverà» (Mt 10,39).
Padre André Louf

