
La Via 12 dicembre
SEGNI DI CONVERSIONE.
(Lc 3,10-18).
Nella omelia di domenica scorsa abbiamo evidenziato quanto nella Bibbia convertirsi significhi ritornare.
Oggi il Battista parla a ciascuno di noi indicandoci chiari gesti di conversione.
Con essi noi potremo tornare a quella dimensione di bontà e altruismo che è iscritto nei nostri cuori e che magari la vita ha sepolto sotto una scorza indurita di individualismo.
Giovanni Battista non impone separazioni o fughe dal mondo, non invita a seguirlo nel deserto.
Alle folle raccomanda, scendendo al pratico, l’amore fraterno e la condivisione: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Agli esattori delle tasse — lavoro comunemente ritenuto impuro — non dice di cambiare mestiere, ma più semplicemente raccomanda di non lasciarsi corrompere e di non approfittare della loro posizione: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
E ai soldati raccomanda di non abusare della loro forza, di non fare rapine e violenze, ma di accontentarsi della loro paga.
Il Battista entra così nel vivo delle situazioni concrete mettendo al centro la persona e la giustizia da praticare nei confronti di ciascuno.
Avrebbe potuto insistere sulla necessità del digiuno, della preghiera o delle pratiche liturgiche di purificazione.
Invece si smarca da tutto questo.
E in questo modo dà al nostro Avvento una forma tutta particolare:
In fondo però, allargare il proprio cuore è il gesto più idoneo per prepararsi al dono dell’amore di Dio in Cristo Gesù che a Natale ci verrà offerto.
Don Umberto

