
La Via 8 ottobre
UN DONO, UNA MISSIONE (Mt 21,33-43)
Per la terza domenica consecutiva nel Vangelo ritorna l’immagine della vigna.
Questo continuo ritorno ci fa comprendere l’importanza di questo simbolo.
La vigna è esplicitazione di quel giardino dell’Eden nel quale, secondo la Genesi, Dio passeggiava insieme ad Adamo.
La vigna è quindi il luogo dove Dio e l’uomo si incontrano.
La vigna è il simbolo della vita, la nostra vita.
Dio viene a cercarci sino all’ultimo momento (due domeniche fa); possiamo rispondere sì o no a questo suo invito (domenica scorsa); la vita ricevuta è un suo dono (oggi).
Allorché trasformiamo la vita da dono di Dio ad un nostro personale possesso qualcosa si rompe e le relazioni si corrompono.
A causa delle nostre paure e delle nostre fragilità una voce dentro di noi ci parla invitandoci ad essere rapaci: pronunciamo spesso l’aggettivo “mio” riferendoci ai rapporti umani o alle cose.
Eppure poi ci rendiamo conto di quali danni arrechi ai legami e all’ambiente questa volontà di possesso!
E chi ne paga le conseguenze sono sempre quelli che soffocano dentro la nostra possessività e coloro che perdono la sfida in un mondo così competitivo fondato sull’avere.
A costoro, agli sconfitti e agli scartati, Dio però si rivela.
Egli manifesta la sua verità, il suo cuore (cioè fa dono del Regno) a chi viene rifiutato da un mondo abbagliato dal successo.
Agli altri, ai vincenti, a chi corre per avere sempre più, Dio volta le spalle togliendo la vigna, cioè il senso vero della vita.
Questa nostra vita è piena e degna di essere vissuta quando porta frutto.
Ma questo frutto non è per noi ma per tutti.
Non coincide tanto con il nostro personale benessere, ma con il bene di cui anche altri possono godere.
Oggi Gesù ci ripete: “andate e portate frutto”.
Don Umberto

