La Via

La Via 2 giugno

IL QUOTIDIANO  (Mc 14,12-16.22-26).

La festa del Corpus Domini è di origine medievale.

In una epoca di grande devozione verso l’ Eucarestia fu celebrata per la prima volta nel 1247 in Belgio.

Poi il Papa Urbano IV la estese a tutta la Chiesa cattolica nel 1264.

Il senso di questa estensione fu quello di affermare la presenza reale di Cristo nel pane consacrato contro chi diceva che invece l’ostia è solo un simbolo.

Per noi cattolici e ortodossi la presenza reale esprime l’assoluta vicinanza del Signore alla nostra vita, ma anche la sua quotidianità.

Il sacramento dell’ Eucarestia infatti è l’unico che celebriamo ogni giorno.

Gli altri possono o essere ricevuti una volta sola nella vita o celebrati saltuariamente.

Quasi tutti i sacramenti quindi sono come eventi straordinari, che generano comunque la fede, ma non hanno quel carattere di ordinarietà e quotidianità che invece ha l’ Eucarestia.

Anche chi vi partecipa solo la domenica ne avverte questo senso di familiarità ordinaria proprio perché è un appuntamento settimanale.

Mi pare questo un messaggio importante, la nostra fede infatti ha estremo bisogno di una luce che si diffonda sulle piccole cose di ogni giorno, su quelle azioni ripetitive che compiamo e che tornano in gran parte nella nostra giornata.

Capita che la vita infatti abbia prolungati momenti opachi senza che accada nulla di particolare o rilevante.

È proprio in questi momenti che trova forza e senza la celebrazione dell’ Eucarestia essa è quel pane quotidiano di cui Gesù ci ha insegnato a fare richiesta.

Così come la cosa più comune per noi è il cibo, allo stesso modo il pane eucaristico.

Le cose più comuni però non sono affatto scontate e ovvie.

Se così fosse Gesù non ci avrebbe educato a chiederlo nella preghiera.

La meraviglia del dono non può essere smarrita.

Solo essa infatti rende viva la quotidianità più spenta.

Don Umberto