La Via

La Via 15 settembre

UNA DOMANDA SEMPRE APERTA.


Quando i discepoli si sono sentiti rivolgere da Gesù la domanda: “e voi chi dite che io sia?” non hanno trovato le parole per rispondere.

Sono andati per approssimazione, hanno usato parole stereotipate e solo Pietro, guidato dalla

grazia, ha detto una cosa giusta.

Da allora in avanti, la risposta a questa domanda non è mai definitiva.

E’ una risposta che si muove su due ambiti: uno dottrinale e l’altro esistenziale.

Sarebbe troppo semplice dire che importante è quello esistenziale e che ciascuno deve rispondere

personalmente all’interrogativo “chi è Gesù per me?”

Troppo facile e anche non corretto.

I due ambiti vanno insieme.

Bisogna anzitutto dare una risposta dottrinale, perché le realtà di fede vanno anche sapute.

Gesù è il Figlio Unigenito di Dio e la seconda persona della Santissima Trinità e da qui derivano tutte le altre considerazioni su di lui.

E’ una risposta niente affatto scontata soprattutto perché l’ignoranza religiosa dilaga anche tra coloro

che frequentano la S. Messa.

Insieme a questo ambito dottrinale vi è poi quello esistenziale.

Ed è proprio in questo ambito che la risposta non conosce una parola definitiva e la domanda resta sempre aperta.

Ognuno è chiamato a rispondere nel proprio cuore e a chiarirsi su quanto Gesù sia al centro della sua vita.

Ed è una risposta che non può fermarsi alla parola ma chiede di essere autenticata da scelte e gesti

concreti, da una vita improntata all’amore di Dio.

La risposta a chi è Gesù per te la si coglie da come vivi.

Se Egli per te non è qualcuno di superfluo o secondario sceglierai, con tutti i tuoi limiti, di vivere come

Lui, con la stessa fede e con la stessa carità.

La Vergine Maria che rispose con il cuore di chi considerava Dio più importante di tutto, ci sostenga

nella nostra risposta.

Don Umberto