La Via

La Via 22 settembre

MANIE DI GRANDEZZA.

A volte Gesù sentiva il bisogno di allontanarsi dalla gente e dalle sue infinite richieste.

Capitava così che si isolasse e che percorresse dei sentieri senza che nessuno lo sapesse.

L’unica compagnia era quella dei suoi discepoli e probabilmente loro stessi erano il motivo del suo isolamento. Per dedicarsi meglio a loro e alla loro istruzione era necessario non avere confusione o pressioni intorno.

Così il Vangelo di oggi ci racconta e ci descrive proprio uno di questi momenti. Un tratto di strada in intimità con i suoi, in quella intimità che fa venire fuori le cose più vere.

E anche le situazioni reali e le differenze che nella fretta e nell’agitazione restano nascoste.

Tra Gesù e gli apostoli le differenze c’erano eccome!

Sentiamo Gesù parlare della sua passione e i discepoli staccati e per conto loro, ragionare su chi fosse il più grande.

Come ogni essere umano i discepoli non erano immuni da queste manie di grandezza che non è tanto il desiderio di essere famosi quanto il bisogno di sentirsi migliori degli altri, fossero anche soltanto coloro che abitualmente frequentiamo.

E’ così contraria allo spirito del Vangelo questa logica che i discepoli, quando Gesù chiede loro di cosa parlassero, tacciono imbarazzati.

E’ dal loro silenzio che nascono le parole di Gesù sul servizio e sui bambini.

Nei sentimenti dei bambini infatti e nei loro sentimenti spontanei è possibile riconoscere la verità stessa del Vangelo.

Il bambino esige molto e ottiene molto perché molto si fida, molto si affida alle persone che ha intorno: esse diventano capaci di gesti grandi nei suoi confronti proprio perché sono da lui gratificate di un grande credito.

Il bambino diventa il primo perché è l’ultimo: ha bisogno di tutti e proprio per questo tutti lo aiutano.

Egli fa le domande più radicali perché non ha alcun dubbio che anche a quelle domande i grandi sapranno rispondere.

E proprio così è il Vangelo.

Don Umberto