La Via

La Via 24 novembre

VISIONI       (Gv 18,33-37).                        
 
Nella prima lettura di oggi si racconta del profeta Daniele che guardava nelle visioni notturne.
Anche la seconda lettura si muove sugli stessi binari: l’apostolo Giovanni, autore dell’Apocalisse, guardava pure lui nelle visioni notturne.
Sia il profeta che l’apostolo quindi chiudono gli occhi alle cose della terra quasi oscurando il pregiudizio e le falsità che contraddistinguono la vita terrena.
Necessitano di mettere da parte o di stendere un velo sulla affamata esistenza di ogni giorno per entrare in uno spazio buio ma silenzioso in cui percepire le cose più vere.
Nel Vangelo c’è invece Pilato che si tiene saldamente ancorato alle visioni diurne.
Accade così che il profeta e l’apostolo sono illuminati mentre il procuratore romano è come accecato.
Daniele e Giovanni conoscono la verità; Pilato confessa apertamente di non conoscerla e neppure di crederci.
Nel parlare di verità intendo la risposta alla domanda cruciale: “chi è al centro della storia umana?”
A questa domanda vede rispondere la celebrazione della festa odierna di Cristo Re.
Si tratta di una festa che ha un evidente contenuto critico nei confronti dei regni della terra e di tutti coloro che detengono il potere.
Chi lo detiene infatti manipola la verità utilizzandola a proprio vantaggio o lasciandone emergere solo una piccola parte, quella che tutela i propri interessi.
Tra verità e potere c’è un conflitto insormontabile.
Ma anche tra potere e libertà.
Tutto ciò è messo bene in evidenza dal dialogo tra Gesù e Pilato nel Vangelo di oggi.
Pilato interroga Gesù perché glielo impone il suo ruolo.
Fosse per lui non lo farebbe.
Di Gesù non gli interessa nulla, ma è costretto ad avere a che fare con lui.
Quel colloquio per Pilato è poco più di un fastidioso contrattempo di cui liberarsi velocemente.
È il potere che detiene a costringere Pilato a fare quel che fa.
Al contrario, il potere di Cristo, il suo Regno è regno di libertà, proprio perché a servizio della verità.
È un regno no di questo mondo, uno stile di vita diverso per comprendere il quale, e di conseguenza viverlo, abbiamo bisogno anche noi di entrare nelle visioni notturne e lasciare  da parte le falsità quotidiane.

						Don Umberto