
La Via 1 dicembre
UN CAMMINO DI SPERANZA (Lc 21,25-28.34-36). Prima domenica di avvento.
Dovrebbe essere proprio questo l’Avvento di quest’anno: un cammino di speranza.
Agostino diceva che la speranza ci fa affrontare tutto con dolcezza e serenità.
Sono quei sentimenti che nascono dalla fiducia che ciò che abbiamo e viviamo abbia un senso.
Proprio in questo infatti la speranza si distingue dall’ottimismo: non è tanto il pensare che ciò che facciamo andrà bene, ma piuttosto che avrà un senso per noi e per la nostra vita.
Anche le sconfitte, le delusioni, il dolore.
Certe volte la speranza è come una debole e fragile luce, ma può essere ancora accolta e proclamata.
Oggi il Vangelo lo compie questo proclama attraverso una espressione di Gesù che ci invita ad “alzare il capo”.
Significa risollevarci da quelle situazioni personali e sociali che ci schiacciano, che ci pesano fino ad opprimerci, per poter volgere lo sguardo oltre ogni apparenza e cogliere così la verità di quel che viviamo.
Ignazio di Loyola utilizzava questa stessa immagine allorché doveva descrivere come ritrovare le motivazioni di ciò che faceva.
Alzando il capo e guardando il cielo e le stelle sentiva nascere dentro di sé il più vivo desiderio di servire Dio nostro Signore.
Anche noi abbiamo bisogno a volte di irrobustire le nostre motivazioni.
È una vita troppo frenetica quella che facciamo a tal punto che non ci fermiamo più a chiederci: “perché lo faccio?” o ancor meglio “per chi lo faccio?”
È questa impossibilità di fermarsi e trovare tempo e spazio di silenzio a rendere particolarmente necessario vivere l’Avvento.
Esso è infatti anche tempo di attesa, vigilanza e preghiera.
Senza questi spazi è difficile dare senso a quel che viviamo e rilanciare così nel nostro cuore la speranza.
Per questo Gesù nel Vangelo di oggi ci esorta anche a “pregare in ogni momento”.
È mentre preghiamo che esercitiamo la vigilanza e vigilare significa vedere tutta la pesantezza della realtà ma anche la promessa di un domani migliore.
Non c’è solo il frastuono degli uomini ma anche il rumore leggero dei passi di Dio che viene incontro a noi a creare nella nostra storia un futuro diverso.
Don Umberto

