La Via

La Via domenica 21 aprile

pdf50FEDELI E CREATIVI.  (Gv 10, 27-30).
Siamo nel tempo pasquale eppure il Vangelo di oggi non ci
parla di resurrezione. Non descrive nemmeno un incontro tra Gesù risorto e i suoi.
Si riferisce invece a quel rapporto che lega il Signore a ciascuno di noi così ben espresso dalla metafora pastore/gregge.
A cosa siamo chiamati?
Ad ascoltare e a seguire.
Sono due verbi che dicono tutto dello stile della Chiesa: Gesù
ha già tracciato la strada, occorre inserirsi in quel solco
con grande fiducia. Alla comunità cristiana è richiesto anzitutto la fedeltà della
memoria più che la genialità dell’invenzione.
La creatività potrà anche esserci, ma sgorgherà in modo sorgivo da quel profondo legame con le radici evangeliche delle nostre decisioni.
Quando i nostri gesti e le nostre parole si rifanno a quelli di Gesù allora sono già eterni.
Per questo il testo dice che le pecore di Gesù-pastore avranno
la vita eterna. Così, in fondo, anche questo vangelo rivela il suo carattere pasquale: la nostra resurrezione è già in atto, non c’è da attendere la fine biologica della vita.
Tutto quel che compiamo nell’amore e nel nome di Cristo,
Dio lo assorbe nella sua eterna memoria e niente può strappargliela
via, neppure la morte. Il fatto di celebrare oggi la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni è una ulteriore occasione per prendere co-scienza di questo fine ultimo dell’esistenza a cui siamo chiamati.
Ci conceda il Signore di udire la sua voce.
Don Umberto