
La Via 27 aprile
DA UN’OMBRA ALL’ALTRA (Gv 20,19-31).
Scrivo dell’ombra senza intendere però quella che proiettiamo sul terreno quando splende il sole.
L’ombra è, simbolicamente, anche quella parte interiore di ciascuno di noi, quella parte non riconosciuta della personalità fatta di ricordi rimossi, emozioni intense o anche profonda sofferenza.
Oggi la liturgia ci parla di due discepoli e delle loro ombre: Tommaso e Pietro.
Per il primo è appunto un’ombra interiore, per il secondo è fisica.
L’ombra di Tommaso è certamente all’origine della sua incredulità.
È sorprendente sapere che San Gregorio Magno (che fu un Papa straordinario) diceva che l’incredulità di Tommaso ha giovato a noi più della fede degli altri discepoli.
Perché una frase del genere?
L’incredulità non è forse un difetto o una mancanza?
Sì, certo lo è.
Ma senza di essa il Signore non avrebbe rivelato la sua più profonda identità, il suo esserci in tutte le ferite e le sofferenze dell’umanità.
Se possiamo avere certezza che Dio sia in un luogo, quel luogo sono le sofferenze toccando le quali tocchiamo la verità stessa di Dio.
Saremmo mai arrivati a ciò senza l’ombra interiore di Tommaso?
La sua ombra è quindi stato veicolo di salvezza e punto di partenza offerto a tutti coloro che cercano Dio con amore sincero.
A riguardo di Pietro poi, le cose sono ancora più esplicite.
Hanno un significato corporeo, ma niente nel Vangelo è soltanto “fisico”.
Il racconto degli Atti degli Apostoli ascoltato nella prima lettura diceva testualmente: “portavano gli ammalati nelle piazze perché quando Pietro passava anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro”.
Anche lui come Tommaso con la sua ombra portò salvezza!
Mi chiedo spesso se sono (se siamo) almeno l’ombra di qualcuno.
Ci sono infatti tante persone alle quali manca persino l’ombra di qualcuno.
Queste persone non pretendono presenza fisica, ma gli basterebbe un’ombra protettrice, ombra che anche soltanto con un segno gli faccia capire che qualcuno si cura di loro.
“All’ombra delle tue ali troverò riparo” dice il salmo.
Concedici Signore di restare alla tua ombra e di essere anche l’ombra di qualcuno.
Don Umberto
