La Via

La Via 19 maggio

pdf50IN UNO STESSO LUOGO   (Gv 16, 12-15)

Il racconto di Pentecoste inizia informandoci che gli apostoli si
trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Era il luogo dove Gesù
stesso li aveva raccolti per la cena prima della sua passione.
Si trovavano là per paura, non certo per una scelta libera e coerente.
Si può stare insieme per tanti motivi diversi, come diverso è il
significato del luogo in cui ci si ritrova.
Ci sono infatti tre tipi di luoghi: i luoghi fisici, i luoghi dell’anima
e i luoghi dello Spirito.
Il luogo fisico è determinato dallo spazio: può essere una casa
una chiesa un salone o anche un semplice prato all’aria aperta.
Preso in se stesso dice poco, perché ogni luogo fisico ha bisogno
di un luogo dell’anima.
I luoghi dell’anima sono caratterizzati da ricordi comuni, da
esperienze vissute insieme, da comuni tradizioni che hanno
creato profondi legami affettivi.
Sono cose necessarie ma incompiute, tant’è che non c’è bisogno
di essere cristiani per percepire la forza dei luoghi dell’anima.
Soprattutto l’unità che si genera in questi luoghi è una unità
esclusiva, chiusa e diffidente nei confronti degli estranei.
Tanti luoghi ecclesiali, parrocchie comprese, sono semplicemente
luoghi dell’anima senza mai diventare luoghi dello spirito.
Le nostre quattro chiese cosa sono?
Certo è importante che le persone ci tengano al luogo ove sono
stati battezzati, si sono sposati, hanno ricevuto i sacramenti.
Ma tutto questo può essere vincolante?
Se le cose stanno così c’è qualcosa di storto.
Il passaggio dal luogo dell’anima al luogo dello spirito è caratte-rizzato da uno stile di fraternità che si fonda sulla medesima fe-de, lo stesso ascolto della parola, lo stesso nutrirsi dell’Eucare-stia pane di vita, che unisce i cristiani ovunque essi siano e che spalanca le porte chiuse dietro alle quali ci rintaniamo per scelte comode e di tranquilla routine.
Noi stiamo per diventare una sola parrocchia: i nostri luoghi dell’anima stanno per fondersi in un unico luogo.
Che sia un luogo dello spirito dipende dal dono di Dio, certa-mente effuso in abbondanza. Ma anche dalla nostra libertà: che non opponga ostinata resistenza.
Buona Pentecoste a tutti.
Don Umberto