La Via 26 maggio
Si parla ancora dello Spirito Santo;come se il Vangelo di oggi dovesse completare la domenica di Pentecoste.E si dice qualcosa di curioso sullo Spirito: “egli vi annuncerà le cose future”.È un’immagine che scatena la fantasia:quasi lo Spirito Santo fosse un indovino. Oppure usasse la sfera di cristallo.C’è da sbizzarrirsi, ma non ci servirebbe.Con la sobrietà che ci vuole in tutte le cose spirituali mi sembra che significhi questo: lo Spirito Santo illumina la mente dei fedeli perché possano guardare al futuro con fiducia.Ed è tutt’altro che facile di questi tempi.Il futuro non è nelle nostre mani e questo pensiero genera ansia:tentiamo di porvi fronte progettandolo, in genere facendo riferimento a cose che sappiamo e conosciamo già: e così per guardare al futuro ci serviamo del passato.L’azione dello spirito invece ci sostiene nell’accogliere il futuro che non sarà come lo vorremmo: accogliere che i nostri figli senza lavoro andranno all’estero; accogliere che le nostre esigenze saranno ridimensionate; accogliere che la vita della Chiesa sarà diversa; accogliere infine, anche la precarietà della malattia.Per guardare a tutto ciò in modo positivo ci vuole la forza dello Spirito che fa gettare il cuore oltre l’ostacolo.Mi sembra provvidenziale che queste parole risuonino nei giorni in cui le nostre quattro parrocchie vengono fuse in una sola: noi stiamo guardando al futuro.Un futuro in cui si vivrà questa comunione (già tale a livello civile) come una normalità.Provvidenziale è anche la solennità liturgica odierna: la SS. Trinità.
È un mistero di unità nella differenza, proprio come sarà per la nostra comunità.
È un mistero non del tutto comprensibile però, non penetrabile dai pensieri umani: per questo accostarci ad esso richiede umiltà e affidamento.
Sono virtù chieste anche a noi; ci soccorra lo Spirito Santo, colui che “ci annuncia le cose future”.
Don Umberto