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La chiesa di Sardi.

La città di Sardi era una grande città dell’Asia Minore e situata su un monte con un strapiombo di 500 metri al di sopra della valle sottostante, con un unico accesso attraverso una strada sottile. Ciò la rendeva una fortezza quasi inespugnabile.

La ricchezza della città era leggendaria. Il più grande dei re di Sardi si chiamava Creso. Il proverbio, ”Ricco come Creso” si applicava a persone ricchissime. Grazie a lui la città raggiunse l’apice del suo splendore e con lui precipitò nella sua rovina.
A volte la ricchezza rende arrogante. Creso dichiarò guerra a Ciro, re di Persia. Ciò segnò la fine della grandezza di Sardi. Dopo una prima sconfitta, Creso si ritirò nella sua cittadella, convinto che fosse inespugnabile.  Dopo 14 giorni di assedio, Ciro offrì una ricompensa speciale a chiunque avesse scoperto un modo per conquistare la città.

Un giorno uno dei suoi soldati, Ieroiade, vide cadere l’elmetto di una delle guardie, la quale scese lungo il precipizio per riprenderselo. Ciò gli fece capire che la parete benchéripida poteva essere scalata. Quella stessa notte Ieroiade guidò un gruppo di soldati persiani lungo quel tratto e quando giunsero in cima scoprirono le postazioni senza guardie. Evidentemente gli abitanti di Sardi si sentivano così sicuri, da non aver bisogno di guardie.
Sardi, dunque cadde nelle mani di Ciro nel 549 a.C., perché i cittadini si sentivano troppo al sicuri che pensavano di non aver bisogno delle guardie.

Più avanti Sardi si arrese ad Alessandro Magno, il quale la fece diventare una città di cultura greca. Dopo la Sua morte ci fu una lotta al potere. Un certo Acheo insieme al suo esercito cercò rifugiò nell’inespugnabile città di Sardi. Per un anno intero la città resistette all’assedio, fino a quando un soldato di nome Lagora fece la stessa cosa che aveva fatto il soldato di Ciro. Di notte condusse un gruppo di soldati lungo le rupi. Gli abitanti avevano dimenticato la lezione precedente.
Di nuovo la città era senza guardie, e cadde perché non era stata vigilante.

Teniamo questi esempi storici presente mentre meditiamo su ciò che Gesù dice all’angelo della chiesa di Sardi.