La Via 14 settembre
Dio certo sostiene il popolo, ma il popolo non sopporta il viaggio.
Non ne tollera la lunghezza, cioè il fatto di non vedere il frutto delle proprie fatiche.
Non ne capisce la prova, le asprezze, il senso di precarietà: vorrebbe continuamente qualcosa di più sicuro.
E tutto questo genera pensieri negativi, diffonde una specie di veleno che tocca il cuore e poi pian piano contagia anche le relazioni.
Eccolo il veleno dei serpenti velenosi di cui parla la lettura!
Anch’essi sono un simbolo: esprimono quei sentimenti che rendono la vita amara, l’occhio sospettoso, il lamento interminabile.
In mezzo a questo veleno cosa fa Mosè?
Innalza un serpente di bronzo.
Ancora un simbolo: la miseria di quella vita così insopportabile per il popolo (e per noi) ha in realtà un altro senso.
Ma per riconoscerlo bisogna volgere gli occhi in alto.
Spesso per vedere con chiarezza la realtà della vita bisogna guardare in alto. Solo lì i nostri occhi possono incrociare quelli di Cristo crocifisso.
E accogliere le parole che lui pronunziò per noi: la nostra vita in ogni caso sfugge, ma la salveremo solo donandola.
Don Umberto e Don Stefano