La compagnia della bellezza
Sin dall’inizio del suo pontificato, nella sua prima omelia, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della custodia del creato e dell’umanità. In particolare, facendo riferimento al ruolo vigile e silenzioso di san Giuseppe, il Papa ha voluto ricordare come tutte le persone sono chiamate a un’assunzione di responsabilità nei confronti dell’ambiente in cui vivono. Un ambiente che gli uomini possono custodire, coltivare e modificare ma che, di fatto, non hanno contribuito a creare. E inoltre, se la natura non può essere idolatrata senza scadere in una sorta di visione panteista, allo stesso tempo, però, non può essere ridotta a luogo di sfruttamento selvaggio in cui gli appetiti dell’uomo si saziano senza limiti.
Nel secondo dopoguerra il paesaggio italiano, formatosi nel corso di almeno due millenni, è mutato radicalmente. Lo sviluppo economico e l’industrializzazione hanno trasformato il territorio nazionale, in molti casi devastandolo per sempre. I centri storici si sono svuotati: case, palazzi e chiese sono ormai abbandonati, mentre lo sviluppo a dismisura delle periferie ha causato la cementificazione di grandi zone pianeggianti. Metà penisola è soggetta a frane o allagamenti, calamità forse in parte arginabili con un’attenta prevenzione e cura del territorio. Quasi tutte le nostre regioni sono poi da considerarsi zone altamente sismiche, soggette, di tanto in tanto, a violenti terremoti. E proprio questa insigne basilica, lo ricordiamo bene, ne è stata colpita il 26 settembre 1997. Le immagini del crollo delle volte del tempio superiore fecero il giro del mondo, suscitando ovunque sgomento e dolore, anche per la morte di quattro persone. Gli affreschi, ricostruiti con infinita pazienza e amorevole cura, sono l’immagine tangibile di quella “fragile bellezza” che il genio umano, ma in particolare il genio italiano ha saputo realizzare nei secoli. A questa bellezza appartengono molti altri pregevoli capolavori dell’arte religiosa cristiana, espressione di una fede profonda dalla quale è nata un’intera civiltà; ci parlano della storia di un intero popolo; una storia che rischia di svanire nell’oblio, rinchiusa negli archivi polverosi o nei giacimenti culturali, lontano dalla vita di ogni giorno.