La Via 13 gennaio
COMPASSIONEVOLE TU SEI O SIGNORE (Lc 3, 15-16 . 21-22)
Le feste di questo tempo liturgico sono accomunate da
un’idea di fondo: la progressiva rivelazione di Gesù Figlio
di Dio al mondo.
Prima il Natale, poi l’Epifania, oggi il Battesimo.
Ma, a guardarla bene, la festa odierna non corre solo su
questo binario.
Il Battesimo di Gesù infatti ha più il tratto del nascondimento
che della manifestazione.
Il Signore è confuso tra la folla di coloro che vanno dal
Battista, condivide quella situazione senza particolare enfasi,
come se il primo gesto pubblico del suo ministero fosse
la scelta di non farsi pubblicità.
La colomba e la voce dal cielo di cui si parla sono esperienze
personali di Gesù, sono il modo in cui si chiarisce
alla sua coscienza la sua identità di Figlio di Dio.
Altrimenti non si capisce perché le folle che erano con lui
non lo avrebbero seguito entusiaste.
Questo gesto di nascondimento e ordinarietà esprime una
scelta a cui Gesù resterà fedele per sempre: il legame con
lui non si impone, ma lo si scopre lentamente; è un sussurro,
non una parola urlata; va cercato proprio perché
nascosto.Ma nel battesimo si esprime anche un’altra scelta che connoterà per sempre lo stile di Gesù: la solidarietà con i peccatori.
Ci vuole forza a condividere la condizione dei peccatori senza essere in peccato, ci vuole quella compassione che nasce da un cuore che soffre per i fratelli che peccano senza cercare in loro un alibi per la propria mediocrità.
Gesù non sceglie la compagnia di anime belle, ma si fa trovare in mezzo a gente sbandata, fuggiasca e disprez-zabile.
Immergendosi nelle acque del Giordano, acque morte perché cariche dei peccati degli uomini, le purifica, le santifica caricandosi lui di quel male.
E in questo modo restituisce, a tutti coloro che saranno battezzati dopo di lui, la vita nuova, la vita vera e trasfi-gurata.
Questo è il senso del battesimo cristiano, di quel battesi-mo che noi stessi un giorno abbiamo ricevuto.
Senza questa scelta di Cristo di scendere nell’abisso con noi, non potremmo mai risalirvi.
Senza il battesimo di Gesù non avrebbe senso neanche il nostro.
Se siamo comunità cristiane, non lo siamo per simpatia o affinità ma per questa comune radice battesimale che ci fa sentire tutti mediocri peccatori, ma salvati e così resi capaci di vera comunione.
Don Umberto
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